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E non solo:
per magicologiche presentazioni, viste da la-qui-la,
in groppa al fortunadrago, fra galassie celesti e costellazioni interiori "terrestri"
osate di più e via, verso la Vita e non inconsciamente contro!
"la terra è sempre in cielo".
C'è urgente bisogno di un nuovo pensiero unitario per la vita che è Una, cantato insieme!
20 marzo 2002
Per il Prof. Antonio Zecca
E agli amici con i quali condivido lo stesso primario alimento vitale.
Permettetemi questa intrusione a sorpresa nel vostro cielo; cercherò di spiegarmi.
Parecchi anni fa, 1994, in un momento di difficoltà mia particolare a comunicare in modo sostanziale con il mondo esterno, mi interrogavo pensosamente e ansiosamente anche . La domanda, la solita: come modificarmi, cosa e come portarmi agli altri, come rendermi eticamente utile alla vita?
Quella sera dopo una rinfrescante, eccitante e rinvigorente lettura di argomenti “più che straordinari” per noi umani, vere perle di gioia e saggezza; prima di addormentarmi espressi questa “preghiera” alla mia interiorità o all’entità “a” o “z” “o alla divinità generante, a dio, all’universo intero”, a chi abbastanza vicino o abbastanza lontano potesse “sentire…”
Immergi in me l'artiglio tuo fecondo
e strappa le tortuose strade
gli intoppi i muri dalla mente mia
sospingimi deciso… làà… dove sono atteso
brucia
questa dura scorza
dal mio cuore ardente
e liberalo giocondo
dentro la mia mente
sogna
dentro questa antica mia corazza
una verità più grande e schietta
e scioglila
... perdutamente...
in un qualunque tuo infinito
traccia
in questa pochezza ansiosa
l'indelebile segno
della Tua Realtà
Poi mi addormentai e sognai. Uno di quei sogni che portano significati profondi nella vita del sognatore e la modificano offrendo indicazioni e comportamenti chiari, concreti e consapevoli.
Il sogno mi indusse dentro un sentire distaccato, tranquillo ma sottilmente partecipato, attentivo che sperimentai mentre il sogno si svolgeva, indicandomi l’obiettivo, il viaggio da intraprendere e la via per raggiungerlo; inoltre vi era qualche segnale posto lungo la via, realizzandosi il quale avrei avuto conferma della pertinenza del sogno e del suo messaggio, dunque rinnovandomi forza e coerenza nel portare avanti l’azione indicata.
In sintesi il sogno mi disse: “Se hai difficoltà a parlare delle energie interiori, parla di quelle esteriori che conosci abbastanza bene e troverai modo di comunicare quelle interiori.
Mi svegliai e lo scrissi. Dopo qualche giorno andai negli uffici della Provincia a chiedere a un funzionario, Loris Selmo, che poi mi portò dal capo dell’ufficio energia, Architetto Carlino, quali erano le condizioni per sbloccare almeno per la provincia di Trento la “quota parte” del Progetto Nazionale bloccato e boicottato da anni dai vari interessi contrastanti e riguardante le energie rinnovabili e specificatamente il fotovoltaico. Progetto denominato “ Diecimila tetti fotovoltaici” e nato sull’onda lunga e bassa, ahimé per l’Italia, degli accordi di Kyoto.
L’architetto capo disse che era necessario modificare la legge 14 della Provincia Autonoma in materia di energia per contributi cosi cospicui come indicato nel programma Nazionale bloccato e perciò il problema era tutto politico.
Così andai da un Assessore e cominciai a rendermi conto della necessaria calma paziente suggeritami dal sogno, nel quale vi era un secondo messaggio : “Fatti guidare dal cieco”. Nel sogno era chiaro chi fosse il cieco, l’avevo conosciuto qualche anno prima, una di quelle persone con le quali facevo fatica a condividere spontaneamente modi e pensieri, ma mi era chiaro perchè il sogno lo definisse cieco e ancor più chiaro, era, che avrei dovuto aspettare che lui mi venisse a cercare senza che io interferissi. Ricordavo che vi era una discreta affinità fra di noi ma che si muoveva in direzioni diametralmente opposte. Era parecchio che non lo vedevo, circa un anno e dal sogno avrei dovuto aspettare che arrivasse, non sapevo quanto avrei dovuto aspettare, ma sarebbe arrivato per guidarmi dentro i meandri delle difficoltà di un mondo, quello della politica, a me sconosciuto, fino a quel momento.
L’idea che mi girava in testa da un po’ era che se fosse partita la Provincia di Trento con questo progetto avrebbe fatto da traino per altri. In quel periodo feci analoga richiesta all’Ingegner Beltrami, Capo dell’Ufficio Energia della provincia di Bolzano che non ebbe seguito.
Circa sei o sette mesi dopo il sogno, una domenica mattina, sono nell’orto e sento fermarsi una grossa macchina sotto casa, mi sporgo a vedere, e …orpo è lui!
Ciao, dove vai da queste parti? E lui: Mi sei venuto in mente e ho pensato di venirti a trovare. Come va, cosa fai, e tu e altre “introduzio”. In pochi minuti eravamo gia al dunque. Lui avrebbe svolto la parte “facile,” per me difficile, con i politici e i funzionari e io avrei mantenuto caldo di entusiasmo ideale lui e tutti quelli che avessero potuto dare forza propulsiva al progetto.
Iniziai a presentare e promuovere le energie rinnovabili e il fotovoltaico in particolare, nelle Scuole, nei Comuni e fra la gente.
Rimaneva da affrontare il secondo grosso problema dei fotovoltaici: la connessione alla rete nazionale di cui l’Enel era monopolista nella gestione e l’aveva fin qui impedita ( fuorché a livello sperimentale) e all’estero addirittura promossa.
Telefonando qua e là in Enel mi ero reso conto di come loro guardassero alla cosa. Non perdevano certo l’occasione per farmi sentire ingenuo e sprovveduto e altri argomentini anche tecnici al ribasso. Ma parlando con l’ingegner Corona, mi resi conto della sua idealità pro rinnovabili e quindi della disponibilità potenziale verso la soluzione positiva; inoltre, scoprii in seguito, ne aveva il potere decisionale, in buona parte almeno. Fu un percorso lungo durato qualche anno, ma nel 1998 fu possibile iniziare a lavorare intorno a un progetto concreto di realizzazione.
La modifica alla legge 14 della Provincia venne approvata e la connessione a rete da parte di Enel concessa nel 1999.
Il 14 agosto 2000 entrava in funzione il primo impianto fotovoltaico d’Italia per privati regolarmente connesso a rete
Fu sui giornali locali e in Tv. Arrivarono telefonate da varie parti d’Italia che volevano sapere come e ci invitavano a esporre direttamente ai Consigli Comunali e altro.
Nel 2001 si sblocca il progetto nazionale denominato “ Diecimila Tetti Fotovoltaici”. Ed è tutto un brulicar di idee ancora bambine, certo ….
Perchè questa mia personale esposizione a persone con le quali condivido interessi di genere quasi totalmente altro?
Per evidenziare la spinta delle nostre “interiorità universali” a incrociare, ognuno a suo modo, la propria terrestrità pratica contingente, ideale.
Per mostrare la necessità di un pensiero “unitario” da concretizzare per la vita.
Infine per giustificare questa mia piccola intrusione offerta a chi con la propria vita ha offerto a me senza saperlo “l’alimento” essenziale per la mia vita.
Vi ringrazio, cari
gigi