Tutto l'antico in seme
tutto il futuro in sogno
stan nel presente insieme
 
bel sol
per un mondo migliore
E=mc²

se viva è la vita

viva dev'essere la via

che fa esser la vita

Dicono di noi

Guarda su Youtube

 

 

Abbiamo costruito il primo impianto in Italia

Nell'agosto 2000 abbiamo costruito il primo impianto per privati connesso a rete d'Italia:  Officina Largaiolli, Monclassico Val di Sole.

 

Nel 2001 siamo stati su Rai 3 Rete Regione al telegiornale.       Intervista

Siamo stati ospiti del programma televisivo Casa dolce casa in onda su Trentino TV:

  • dal marzo 2005 al 2009 speciale risparmio energetico,
  • febbraio 2010, "Energie Rinnovabili"

 

 

 

Dalla luce la vita l’energia delle stelle

 

Energie rinnovabili per un mondo migliore

 

Siamo i frutti coscienti del giardino del Sole, o solo vagamente consapevoli di esistere ce ne stiamo avinghiati come parassiti a succhiare fino all’ultima goccia il sangue di questa nostra madre terra?

Fino a quando potremo permetterci il lusso di vanificare ogni impegno, ogni sforzo, ogni slancio concreto per meno ferire, per meglio curare questa amica, madre terra?

Fino a quando potremo permetterci che gli interessi di parte si scontrino con gli interessi di parte producendo solo l’insostenibile bla bla bla cul-turale di sempre?

Fino a quando, questo ipercriticismo narcisista, aggressivo, pseudopolitico, cultural-gluteiforme, paralizzerà le azioni equilibrate, concrete,  che la nostra coscienza etica individuale e sociale, unitaria, ci suggerisce di fare?

Fino a quando il semplice vivere quotidiano dovrà coincidere con i ritmi nevrotici e innaturali del carcere consumistico che ci siamo costruiti intorno?

Siamo i figli consapevoli della prima coppia creativa Sole-Terra, o solo una coscienza abortiva della grande coppia e perciò incapaci di compiere il passo definitivo che ci riscatti dal plurimilionario retaggio animale?

Fino a quando demotivati, scoraggiati, delusi, dichiareremo impensabile migliorare questo mondo perché gli altri non fanno quello che dovrebbero fare?

Fino a quando impediremo alle nostre azioni quotidiane di essere ispirate dai nostri ideali di giustizia, di equilibrio, di semplicità creativa?

Fino a quando il nostro individuale interesse non lo faremo coincidere con l’interesse dell’intera umanità non vivremo né benessere né gioia, ma solo malattia, disagio, stress e violenza, imposta e subita.

Più leggi, regole, ordini, imposizioni, e più incoerenza, conflitti, odii e azioni quotidiane contrarie ad ogni interesse collettivo umano.

Il mondo ammalato di protagonismo sta scivolando verso il caos col ghigno della presunzione supercivile ultramillenaria scolpito in faccia, e le leggi dell’universale vivere triturano ogni illusione d’asinina speranza.

Così tecnici, così scienziati, così professionali, così specializzati, così smaliziati, così impegnati, così civili, sappiamo tutto o tanto ormai di questo grande vivere che è fuori di noi, ma poco, troppo poco dell’immenso vivere che è soffocato dentro di noi e non sappiamo evitare di compiere gli stessi errori di sempre, centuplicati nella loro potenza tecnico-negativa-commercial-menzognera e in continuo inesorabile aumento.

Più pianifichiamo politiche sociali di equilibrio, di giustizia, più otteniamo squilibri, conflitti, tensioni e violenze sociali. Più progettiamo, pianifichiamo interventi per ridurre il costante e mortale avvelenamento del pianeta e più inquiniamo, avveleniamo, distruggiamo, esplodiamo, infuochiamo, allaghiamo, interrompiamo e precipitiamo verso lo spezzarsi della catena della vita… La verità è che siamo le vittime di noi stessi, del malinteso concetto di progresso come produzione di beni e consumo degli stessi in un circolo vizioso senza soluzione. Siamo campioni nei consumi, ogni giorno più di ieri. Da quarant’anni ci si diverte a spostare i consumi, a battere ogni record precedente. L’ondivago mercato alla deriva senza né capo né coda trascina le sue vittime verso la banalità, la stupidità conquistata al prezzo della corsa quotidiana al profitto, e i soliti illuminati grandi pecorai di turno, suggeriscono continuamente il solito, l’unico, intestinal pensiero ardito che le loro ricche interiora sanno produrre: "consumate gente", "consumate e producete", "producete e consumate". In ciò sta la felicità di questo tubo-digerente umano.

Umano? E’ vero, l’ingegno, l’attività umana ha prodotto grandi cose, ma è ormai venuto da un pezzo il tempo in cui bisogna distinguere quali produzioni di beni favorire e consumare e quali inibire e addirittura non consumare.

 

Sprechi delle risorse umane (del pianeta) del 50 60%, che si trasformano inutilmente nel 50 60% di Co2 immessa nell’atmosfera. Tradurre questi sprechi in un’efficiente risposta al problema, sarebbe già a breve termine la soluzione mantenendo inalterato inoltre l’attuale livello consumistico al quale teniamo più che a noi stessi e ai nostri figli, inoltre ci coinvolgeremmo in una nuova eccitante sfida Scientifico-tecnologico-pratica ,distogliendoci dall’accanimento produttivo di beni non necessari, superflui e negativi.

L’intestardimento nella produzione di beni che anche le società con uno sviluppo inferiore al nostro sanno fare bene e anche meglio e naturalmente a costi inferiori, ci suggerisce il grado di paralisi da ipernutrimento da noi raggiunto.

L’ideale di benessere, di gioia, di piacere di vivere come fatto intimo che è la luce di ogni sviluppo individuale e sociale, da troppo tempo ormai sempre più si allontana, producendo lampi e buio nemico all’orizzonte tutto intorno.

L’ideale che ognuno è, l’utopia che ognuno è in se, abbiamo rinunciato a portarlo nella pratica, ad avvicinarla per quel che ci è possibile al presente al quotidiano. Abbiamo barattato noi stessi per un po’ di roba in più, ed ora ci troviamo sempre più incapaci, arrabbiati, imbarazzati, tristi e falsi per averne altra e a difenderla. Dedichiamo i pochi momenti quotidiani di una possibile, necessaria riflessione intima sulle piccole e grandi ragioni del vivere, ad ascoltare i resi da noi “potenti pastrocchi “che ci indicano le loro verità sederiformi, le nostre verità senza cuore, il nemico comune da combattere. L’adeguarci a questa nostra povertà superficiale ci costringe sempre a cercare e trovare un nemico fuori di noi che guarda caso ha messo gli occhi sui nostri beni esteriori, in parte superflui e per lui invece necessari. E chi è senza peccato scagli l’ennesima pietra, ok.

 

 
Maso Rosta 1 - 38049 Altopiano della Vigolana (TN) Italy - Tel. 339 5619529 e 328 7691395 - belsol.energia@virgilio.it
Online dal 2001 (c) Bel Sol | P.IVA IT 01661150225 | Privacy: questo sito non fa uso di cookie | fb g+
webtonic.it